
Dalle profondità della Terra, una rivoluzione silenziosa e costante sta emergendo come una delle soluzioni più promettenti e strategiche per la transizione energetica italiana. Non parliamo della geotermia che abbiamo imparato a conoscere, quella dei soffioni boraciferi di Larderello che oltre un secolo fa stupirono il mondo, ma della sua evoluzione più sofisticata, pulita ed efficiente: la geotermia a ciclo binario. In oltre vent’anni di carriera dedicati allo studio e alla divulgazione delle soluzioni per un futuro sostenibile, raramente ho incontrato una tecnologia con un allineamento così perfetto tra potenziale energetico, sostenibilità ambientale e opportunità di sviluppo industriale per il nostro Paese. 🌍
L’Italia ha un legame storico e geologico con l’energia della Terra. Siamo stati i pionieri, ma per decenni questo primato si è quasi assopito, rimanendo confinato geograficamente e tecnologicamente. Oggi, mentre il dibattito pubblico si concentra sull’intermittenza di solare ed eolico, la geotermia a ciclo binario offre una risposta concreta alla necessità di energia di base (baseload), ovvero una produzione stabile e continua, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche.
Cos’è la Geotermia a Ciclo Binario e Perché è Diversa
Per comprendere la portata di questa innovazione, è essenziale capire la differenza fondamentale con la tecnologia tradizionale “flash”. Negli impianti convenzionali, il vapore ad alta temperatura estratto dal sottosuolo viene usato direttamente per azionare una turbina. Questo processo, sebbene efficace, porta con sé l’emissione in atmosfera dei gas naturalmente presenti nel fluido geotermico, come anidride carbonica (CO2) e acido solfidrico (H2S), generando impatti ambientali e odorigeni che hanno spesso creato resistenze a livello locale.
La tecnologia a ciclo binario, basata sul principio del Ciclo Rankine a Fluido Organico (ORC), ribalta questo paradigma. Ecco come funziona:
- Estrazione del Fluido Geotermico: Acqua calda o una miscela di acqua e vapore a temperature medie o basse (generalmente tra 90°C e 170°C) viene pompata in superficie.
- Scambio di Calore: Il fluido geotermico non entra mai in contatto con l’atmosfera o con la turbina. Circola all’interno di uno scambiatore di calore, dove cede la sua energia termica a un secondo fluido, detto “di lavoro”. Questo fluido di lavoro è una sostanza organica con un punto di ebollizione molto più basso di quello dell’acqua.
- Generazione di Elettricità: Il calore trasferito fa evaporare il fluido organico. Il vapore organico, espandendosi, mette in rotazione una turbina collegata a un generatore, producendo elettricità.
- Reiniezione Totale: Dopo aver ceduto il suo calore, il fluido geotermico, ormai raffreddato, viene re-iniettato completamente nel serbatoio di provenienza. Questo non solo evita qualsiasi emissione, ma garantisce anche la sostenibilità a lungo termine del giacimento, mantenendo la pressione e la disponibilità della risorsa.
Questo processo a circuito chiuso è la vera chiave di volta. Rende la geotermia a ciclo binario una tecnologia a impatto ambientale quasi nullo, pulita, sicura e molto più versatile, in grado di sfruttare un’enorme quantità di risorse a media e bassa entalpia finora considerate non convenienti. 🌿
Il Potenziale Sottovalutato dell’Italia: i Numeri di una Leadership Possibile
Il nostro Paese, per la sua conformazione geologica, non è solo la Toscana. Possiede un immenso potenziale geotermico a media e bassa entalpia distribuito su gran parte del territorio nazionale, dalle aree vulcaniche del centro-sud alle fasce prealpine. Le stime sono impressionanti. Uno studio recente di The European House Ambrosetti per Rete Geotermica ha calcolato che, se l’Italia sfruttasse anche solo il 2% del suo potenziale geotermico accessibile nei primi 5 chilometri di profondità, potrebbe:
- Coprire fino al 10% della domanda di elettricità prevista al 2050.
- Soddisfare oltre la metà del fabbisogno energetico per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici.
Attualmente, la geotermia contribuisce per meno del 2% alla produzione elettrica nazionale lorda e per circa il 5,6% sul totale delle fonti rinnovabili. È evidente lo spazio di crescita. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha definito “plausibile” l’obiettivo di raddoppiare la produzione geotermica nazionale nel prossimo decennio, proprio grazie alle nuove tecnologie.
Questa non è un’utopia, ma un’opportunità concreta. Progetti come quello autorizzato in Val di Paglia, in Toscana, rappresentano il primo passo verso la realizzazione di impianti a ciclo binario con reiniezione totale in Italia, dimostrando la fattibilità e i benefici di questa tecnologia.
I Vantaggi Strategici per la Transizione Energetica
In un sistema energetico sempre più sbilanciato verso fonti non programmabili, i vantaggi della geotermia a ciclo binario vanno ben oltre la semplice produzione di kWh puliti. 💡
Stabilità e Affidabilità della Rete: A differenza di solare ed eolico, la geotermia è programmabile e costante. Gli impianti geotermici hanno fattori di capacità elevatissimi, spesso superiori al 90-95%, significa che producono energia quasi ininterrottamente durante tutto l’anno. Questa caratteristica è fondamentale per garantire la stabilità della rete elettrica, riducendo la necessità di costosi sistemi di accumulo o di centrali a gas che fungano da backup.
Riduzione della Dipendenza Estera: Ogni MWh prodotto con la geotermia è un MWh in meno prodotto con gas importato. In un contesto geopolitico instabile, investire su una risorsa nazionale, inesauribile e a costo operativo basso e prevedibile significa rafforzare la nostra sicurezza e indipendenza energetica.
Sviluppo di una Filiera Industriale Nazionale: L’Italia possiede già un know-how di altissimo livello nella perforazione, nell’ingegneria impiantistica e nella produzione di componenti come le turbine ORC. Aziende italiane sono leader mondiali in questo settore e operano con successo all’estero. Sostenere lo sviluppo della geotermia a ciclo binario in patria significherebbe consolidare una filiera industriale completa, creando occupazione qualificata e duratura, dall’ingegneria alla manutenzione.
Cogenerazione e Usi Diretti del Calore: Un impianto geotermico a ciclo binario non produce solo elettricità. Il calore residuo del processo può essere utilizzato per il teleriscaldamento di intere città, per alimentare serre, processi industriali, acquacoltura o centri termali. Questo approccio, noto come cogenerazione, massimizza l’efficienza energetica della risorsa, portandola vicino al 100% e generando enormi benefici economici e ambientali per le comunità locali. Il PNRR ha già stanziato fondi significativi per lo sviluppo di reti di teleriscaldamento, e la geotermia è la candidata ideale per alimentarle.
Le Sfide da Superare: Un Percorso Chiaramente Tracciato
Nonostante l’enorme potenziale, il percorso per un nuovo Rinascimento geotermico non è privo di ostacoli. Le sfide principali sono tre: normative, finanziarie e di percezione pubblica.
Un Quadro Normativo Chiaro e Stabile: Gli operatori del settore chiedono da tempo un quadro normativo e di incentivazione certo, che riconosca le specificità della geotermia. I tempi di sviluppo di un progetto geotermico sono lunghi (5-7 anni) e i rischi legati alla fase di esplorazione e perforazione sono elevati. Decreti come il FER2 sono attesi da anni e sono cruciali per sbloccare gli investimenti, garantendo una remunerazione adeguata agli impianti a zero emissioni e tecnologicamente avanzati.
Mitigazione del Rischio Iniziale: I costi iniziali, legati soprattutto alla perforazione dei pozzi, rappresentano la barriera economica più significativa. È fondamentale implementare meccanismi di mitigazione del rischio, come fondi di garanzia nazionali o europei, che coprano parzialmente i costi in caso di esplorazione infruttuosa. Questo modello, già adottato con successo in altri Paesi europei, accelererebbe drasticamente lo sviluppo.
Comunicazione e Accettabilità Sociale: L’eredità della “vecchia” geotermia ha talvolta generato scetticismo nelle comunità locali. È imperativo comunicare in modo trasparente e scientificamente rigoroso i vantaggi della tecnologia a ciclo binario. Questi impianti non producono le emissioni odorigene degli impianti flash, hanno un impatto paesaggistico contenuto e il rischio di microsismicità indotta, sebbene da monitorare con attenzione, è estremamente basso e gestibile con le moderne tecniche di perforazione e reiniezione. Coinvolgere attivamente i territori, mostrando i benefici diretti come il teleriscaldamento a basso costo e i ritorni economici per i comuni, è la via maestra per trasformare il potenziale scetticismo in un supporto convinto.
È il Momento di Guardare Sotto la Superficie
La transizione energetica non si vince con una sola tecnologia, ma con un mix intelligente di tutte le risorse rinnovabili di cui disponiamo. In questo mix, la geotermia a ciclo binario merita un ruolo da protagonista, non da comparsa. È la spina dorsale affidabile e costante che può equilibrare la rete, la risorsa nazionale che può garantirci sicurezza e l’opportunità industriale che può generare valore e lavoro.
L’Italia ha la geologia, la tecnologia e le competenze per guidare questa rivoluzione. Abbiamo guidato il mondo oltre un secolo fa e possiamo farlo di nuovo. Ora servono una visione politica coraggiosa, un quadro regolatorio che premi l’innovazione e la consapevolezza diffusa che il nostro futuro energetico, pulito e sicuro, si trova anche, letteralmente, sotto i nostri piedi. È il momento di smettere di camminarci sopra e iniziare a valorizzarlo.
